5 consigli se sei in macchina (a Roma)

 Lo sanno tutti, soprattutto chi abita a Roma nord, lungo la Cassia
è un fatto che non ha bisogno di essere dimostrato: in automobile, nel traffico o meno, è molto facile che gli animi si scaldino per un nonnulla.
Si arriva ad utilizzare delle metafore non proprio educatissime per apostrofare qualcuno e se abbiamo i finestrini  e le portiere chiusi, il tutto potrebbe nascere e morire lì.

Tuttavia, piccole frustrazioni ed una certa dose di stress quotidiano possono essere alleati di una malsana aggressività al volante, e si può arrivare sino al rischio di interrompere una litigata solo con l’arrivo di un’ambulanza e/o delle forze dell’ordine.

4 motivi che potrebbero farti arrabbiare quando guidi:

  1. se ti tagliano la strada;
  2. se qualcuno vicino a te suona insistentemente il clacson;
  3. se ti puntano le luci abbaglianti in modo costante;
  4. se ti fanno dei gesti sgraditi da altri veicoli;

Ora daremo 5 consigli UTILI per EVITARE SPIACEVOLI SITUAZIONI CHE POTREBBERO PORTARE AD UNO SCONTRO VERBALE E POI FISICO

  1. evitate gesti d’insulto e/o un contatto visivo prolungato con l’altro automobilista;
  2. non bloccate gli incroci importanti (esempio: accesso ad uffici pubblici, ospedali etc…) anche per una breve sosta;
  3. se qualcuno vi segue dopo un diverbio, andate alla più vicina stazione di polizia o caserma dei carabinieri;
  4. se siete in compagnia, approfittate di essa per non essere sopraffatti da attacchi di rabbia, godendo della presenza di un amico al lato del passeggero e della possibilità di fare due chiacchiere con lui;
  5. Usate il clacson quando necessario, non come un’ ”arma”;


Dunque, ai fini della prevenzione nella difesa personale è sempre cosa giusta evitare che si verifichino eventi di aggressione verbale e/o fisica nei nostri confronti.

Dobbiamo ricordarci che spesso il verificarsi di eventi aggressivi nei nostri confronti potrebbe dipendere dalle nostre azioni od omissioni.

A cura del Dr. Marco Castrovillari

Spirito Guerriero, la prima scuola di Arti Marziali a Roma Nord, propone più di 15 differenti corsi per tutte le età, potendo scegliere anche lezioni private in orari e giorni da concordare.

La Difesa Personale è un ambito di applicazione e studio delle tecniche specifico e molto diverso come preparazione e obiettivi, rispetto ai classici corsi di Kick Boxing o Pugilato.

La nostra Difesa Personale tratta di prevenzione, strategie, tecniche e preparazione atletica per affrontare uno scontro da strada dove non ci sono né guantoni né arbitri.”

“Arma letale”, non è un film

Quando si parla di armi legate a un evento di minaccia e/o aggressione, ci si riferisce spesso a pistole e coltelli.

Tuttavia, al fine di eludere controlli di sicurezza effettuati con l’ausilio di metal detector per la gestione accessi, c’è chi ha imparato a “creare” armi ricavandole da oggetti di plastica e legno di uso comune: per esempio spazzolini o cucchiai (vedi foto, ndr).

Siffatti oggetti, pienamente in grado di essere letali, hanno anche un’altra utilità dal punto di vista di un criminale: sono più facilmente occultabili in caso di perquisizione  e, in certi casi, non possono essere agevolmente ritenuti mezzi diretti d’offesa (si pensi ad un cucchiaio).


A nulla varrebbe quanto appena detto, se non si menzionasse l’argomento relativo al “dove” queste armi vengono occultate al fine di poterne trarne il più rapido vantaggio: sì, perché un criminale sa che uno dei fattori principali, dopo l’occultamento dell’arma è la rapidità con la quale egli riuscirà ad accedervi e a consumare la minaccia e/o aggressione che si prefigura.

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Nella difesa personale nulla è garantito, tuttavia esistono degli indicatori comportamentali in base ai quali possiamo/dobbiamo alzare il livello di attenzione rispetto a un possibile pericolo.
Ai fini del presente articolo e rispetto ad un certo scenario valutato caso per caso, possiamo ritenere degno di attenta osservazione il comportamento di una persona quando:

  1. Si tocca periodicamente nello stesso punto come ad assicurarsi che l’arma sia ancora lì;

  2. Si sistema la cinta dei pantaloni più volte, facendo oscillare gli stessi verso il basso e poi verso l’alto;

  3. Indossando una giacca, uno dei due arti (braccia) sembra essere visibilmente più teso e “meccanico” dell’altro (nella manica potrebbe nascondersi qualcosa).

Precisiamo che questi sono solamente degli esempi e, come sempre, vanno valutati in base ad un contesto preciso.

Articolo a cura del Dr. Marco Castrovillari

 

 

 

 

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