Le 3 S nella Difesa Personale, che dovresti conoscere

LA “REGOLA DELLE TRE S”

La difesa personale è intelligenza applicata con una stilla di sapienza. Anche un criminale potrebbe essere dotato di una spiccata intelligenza, tuttavia agire con sapienza (dal latino sapere: dare sapore, avere gusto) può fare la differenza, poiché, nell’ambito della difesa personale, significa avere la capacità di valutare l’opportunità di fare o non fare (assumendosene le responsabilità).

Nell’ampio e nutrito orizzonte della prevenzione nella difesa personale, ci sono tre semplici e generali regole, il rispetto delle quali può aiutare ad evitare il verificarsi un’ evento di violenza nelle sue varie specificazioni.

Ci si dovrebbe abituare a:

  1. evitare luoghi scomodi;

  2. tenersi alla larga da persone “sciocche”;

  3. non fare cose “stupide” (o non esserne coinvolti).

1. EVITARE LUOGHI SCOMODI

Per luoghi scomodi, si intendono ambiti spaziali determinati: un parcheggio commerciale (si pensi a quello dei centri commerciali), una discoteca, un luogo pubblico (es.: una piazza, una strada, un giardino pubblico), un luogo aperto al pubblico (es.: discoteca, bar, cinema, pub…), una località etc… .

Nessuno dei luoghi citati è di per sé scomodo, dunque è bene dare una qualificazione a tale aggettivazione. Ai fini della prevenzione nella difesa personale, riteniamo tale, uno spazio che per la sua natura e per lo stato attuale nel quale ci troviamo (in compagnia di una persona anziana oppure, sprovvisti di un mezzo di trasporto o anche, senza un telefono cellulare, di notte o di giorno etc..) non assolve alla funzione di essere un luogo da noi ritenuto potenzialmente sicuro.

2. TENERSI ALLA LARGA DA PERSONE “SCIOCCHE”

Generalmente, viene ritenuta sciocca una persona che manca di prudenza, buon senso e che è irriflessiva. E’ una nostra scelta, e di conseguenza una nostra futura possibile (co)responsabilità, accompagnarci a siffatte persone subendone passivamente gli eventuali effetti. Un esempio di scuola, è il classico dell’amico (di natura collerica o costantemente in preda ai propri umori) che per futili motivi inizia un diverbio senza saperlo minimamente gestire e disattivare. Quando la rabbia è passata, ciò che rimane possono essere le conseguenze di ciò che si è fatto od omesso di fare. Per strada, ad esempio, in un contesto urbano è molto pericoloso anche il solo attivare un diverbio: ancora peggio è alimentarlo. L’atteggiamento, anche di una sola persona, se non funzionale al ripristino di una situazione pacifica può portare verso scenari dall’epilogo non felice.

3. NON FARE COSE “STUPIDE” (O NON ESSERNE COINVOLTI)

Ci sono persone che con il loro agire possono danneggiare se stesse mentre producono un vantaggio per qualcun altro, altre che -quindi- agiscono in modo da trarne vantaggio per danneggiare gli altri. In siffatto gioco di ruoli, la “scintilla” è attivata dall’aver fatto o non fatto qualcosa di neanche minimamente aderente ai canoni del buon senso.

Bisogna essere consapevoli del fatto che, a volte, anche le azioni od omissioni di certi individui possono coinvolgerci in prima persona in eventi pericolosi o potenzialmente tali.

Ai fini della prevenzione nella difesa personale, può dirsi fare una cosa “stupida”: non avere già le chiavi in mano prima di raggiungere l’automobile posteggiata in un dato parcheggio commerciale o pubblico, pubblicare foto sui social networks senza tenere presente l’importanza della privacy (geo-localizzazione oppure informare tante persone della propria assenza da casa), non tenere d’occhio il proprio drink (in luoghi di festa e svago, potrebbe accadere che  qualcuno  possa farci scivolare un sedativo, ad esempio) etc… .

Non essendo una procedura di calcolo matematico, soprattutto nella difesa personale, nulla è garantito: tuttavia, è meglio seguire una serie di consigli che possono “vendere cara la pelle”, piuttosto che lasciare le cose al caos… .

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