Il Kung Fu, un’arte per crescere nella vita.

Mi chiamo Salvatore Di Trapani, sono un insegnante di Kung Fu con alle spalle 18 anni di esperienza e passione per questa Arte, arrivando a padroneggiare circa 12 stili di questa disciplina. Mi sono capitate diverse persone che avevano idee poco chiare su cosa fosse il Kung Fu e vorrei con questo piccolo intervento dare qualche chiarimento al riguardo.

Quali origini ha il Kung Fu?

Per prima cosa, se si parla di una Arte marziale (qualunque essa sia) è bene conoscere le sue basi culturali e storiche, quindi partiamo dalla storia. Il Kung Fu è un’Arte marziale cinese che ha una antica origine nella storia della tradizione buddhista (i primi riferimenti scritti risalgono a cavallo tra il XI e il III secolo a.C.). Storicamente essa nacque come una serie di esercizi respiratori eseguiti in coordinazione al movimento per permettere ai monaci di mantenere uno stato di salute ottimale durante le lunghe sessioni di meditazione profonda nei monasteri.

Tali pratiche furono introdotte dal monaco indiano Bodhidharma (in cinese Pu Ti Da Mo) e vennero immediatamente assimilate e diffuse in tutta la Cina. Col passare dei secoli questi esercizi si strutturarono divenendo dei veri e propri stili di combattimento e, integrando diversi principi, divennero l’Arte marziale chiamata oggi Kung Fu, con innumerevoli Scuole,
taoiste, buddhiste e laiche.

Cosa significa Kung Fu?

Nella mia Scuola “Ziran Wu Gong Shu” (traducibile come “la Via della Naturalezza, della Consapevolezza e del Vuoto”) il Kung Fu ha diversi significati; tra questi:
1 Il Kung Fu è un percorso durante il quale si impara a conoscere e prendersi cura di sé stessi.
2 Il Kung Fu è la possibilità di creare un rapporto Maestro/allievo, che è metafora del rapporto con l’Altro.
3 Il Kung Fu è imparare a comprendere il contesto, così da muoversi al suo interno con eleganza.

Il Kung Fu insegna a saper gestire il Contatto con l’Altro (un contatto spesso scomodo) e a costruire man mano strumenti di ricerca e consapevolezza, insieme ai compagni di pratica e al proprio Maestro.
A livello marziale il Kung Fu è un’Arte a 360° che cura vari aspetti del combattimento, come in un linguaggio bisogna curarne sia grammatica che lessico.

Nell’Arte del Kung Fu si studia combattimento a mani nude, in piedi e a terra. Si apprendono numerose tecniche di pugni e calci combinate con proiezioni, leve, immobilizzazioni, soffocamenti e pressioni su punti sensibili del corpo mirati a inibire l’aggressività dell’avversario.
Il tutto viene raffinato con lo studio atletico di tecniche evasive quali cadute, ruote, calci a farfalla e la padronanza dell’uso delle 18 armi tradizionali, sia a lunga che a breve distanza.
Lo sviluppo di coordinazione motoria, corporeità multidimensionale (ossia la capacità di utilizzare in modo efficiente più parti del corpo allo stesso tempo), intelligenza corporeo-cinestetica, viene realizzato nel Kung Fu attraverso lo studio dei Tao Lu, traducibile in italiano come “forme”.


Scambio di colpi Kung Fu Una forma è il racconto di un combattimento contro avversari immaginati, dove il praticante Lao Wei combatte incarnando le caratteristiche fondamentali di quello specifico stile. Su
questo ci sarebbe molto da dire: esistono innumerevoli stili di Kung Fu, ognuno con un suo programma di addestramento peculiare sia a mani nude che con armi.
Ma come mai esistono così tante Scuole di Kung Fu?
Perché l’Arte marziale è necessaria per comprendere le ragioni dei conflitti, tra individui o addirittura tra popoli. Ecco da dove nasce lo “stile” di combattimento, che rappresenta la risposta dell’uomo alla sua paura innata di non avere da subito delle efficaci strategie di risoluzione dei conflitti.
Così si spiega anche perché non solo il Kung Fu, ma ogni Arte marziale, ha una propria posizione di guardia: è la soluzione al timore di non sapere come rispondere al momento opportuno ad un attacco dell’avversario.

L’insegnamento del Kung Fu

Così come ho appreso dal mio Maestro, il mio metodo di insegnamento del Kung Fu è di tipo relazionale, ovvero si insegna all’allievo tenendo conto delle sue caratteristiche psicologiche, emotive e fisiche, al di là dell’età, genere, razza, schieramento politico e religioso.
Ogni persona è adatta alla pratica del Kung Fu, con le proprie capacità, limiti e desideri.

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Durante le mie lezioni insegno come coordinare più parti del corpo, in attacco e in difesa, a sviluppare nuove abilità fisiche, a gestire il confronto in combattimento e il contatto con l’altra persona, ad ascoltare l’altro tramite lo studio dei principi fondamentali teorici della mia Scuola.
Nelle mie lezioni è prevista una prima parte di stretching intenso di tutto il corpo, una seconda fase mirata al potenziamento fisico, una fase di studio tecnico dei principi dello stile insegnato in quel periodo, lo studio di forme e le applicazioni da combattimento a coppia, una parte conclusiva teorica sulla filosofia e cultura cinese.
Con questo metodo di insegnamento, il praticante (bambino/a o adulto/a) impara ad ascoltare, a essere disciplinato e calmo anche durante situazioni di stress, a prendersi cura di sé e dei rapporti con gli altri in modo spontaneo.
Per concludere, cito un significato che mi disse una volta il mio Maestro sul Kung Fu: “Il Kung Fu è come sapete rispondere al mondo quando uscite fuori dal tatami”.

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